Un approccio cristologico al film sarà senz’altro esagerato.
Però, a cominciare dal: “Io non sono di questo mondo”, dalla sua insistita
mitezza, dall’essere amato e cercato soprattutto dai bambini (e poche altre
persone buone), dall’essere perseguitato dal Potere senza motivo e sulla base esclusiva di menzogne,
mi ha fatto per un attimo pensare che se
Cristo (quello vero) non si fosse fatto prendere dalla mania assurda di
voler salvare il mondo a tutti i costi,
il candido e tondo protagonista di questo film potrebbe davvero
assomigliargli.
Senz’ossa e organi interni (ma non per questo “puro spirito”), quasi analfabeta e perciò ricchissimo di ignoranza, “Straniero alla Terra” (come direbbe Richard Bach), annoiato del suo status incompleto e incorporeo confuso tra le rocce lunari e che, prima di commettere il suo peccato originale (quello di volersi aggrappare alla coda di una cometa per visitare la Terra), non conosce ancora il vero perché del suo esistere, der Mondmann trapassa la crosta degli Uomini in maniera indolore, con la delicatezza innocente di un “Angelo Caduto dal Cielo” (come direbbe Nada), un angelo speciale e diverso perchè costantemente presente presso gli Uomini, merito questo che gli Uomini stessi (illuminati e non) non tarderanno a tributargli una volta incontrato di persona, e per questo perseguitandolo oppure aiutandolo con tutte le forze, a seconda dei casi. Der Mondmann è una Verità che si autorivela senza bisogno della mediazione di nessun profeta (sovrastruttura notoriamente inutile di ogni religione), che, pur perfettamente in grado di compiere miracoli, non pretende ma al contrario chiede, bisognosa, sostegno ed aiuto anzitutto per se stessa.
Se tutto questo non bastasse, e se non bastassero le tavole dei disegni di questo delizioso cartoon colorato ed animato con profonda modernità e con altrettanto profondo rispetto per una tradizione dei film di animazione alla quale attinge senza vergognarsi affatto, se non bastassero alcuni quadri divertentissimi dove alla Natura intera è dato prender parte alla vicenda (il duo dell’alce e del gufo con la torcia, il povero orso bianco che trattiene il fiato per compiacere “Herr President”), allora forse il poter riascoltare, dopo secoli che non risuonava più da nessuna parte, le note del riff di “In A Gadda Da Vida” inserite nella colonna sonora, potrà forse bastare per farvi innamorare di questo film.
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