Il “Mondo Truccato” della giovane Avril, ultima della
schiatta dei Franklin, è una Parigi Imperiale tra gli anni ’30 e ’40 del secolo
passato che, sotto il regime di Napoleone Quinto, canta una marsigliese
perfettamente riconoscibile e diversa, ha due Torri Gemelle come gli americani
di Bin Laden (ma sono due Torri Eiffel) , è rimasta imbrigliata in uno stallo
tecnologico che procede a carbone (intanto che l’elettricità è ancora un
segreto conteso tra pochi), Parigi e Berlino sono unite tra loro sia da un
treno a vapore che le collega in comode 82 ore, sia dal nemico comune, le
Americhe, alle quali muovono guerra, alleate con l’Europa intera, per conquistare le preziose foreste del Canada.
“Avril et le Monde Truqué” è un film delizioso sotto ogni aspetto: a cominciare dal tratto semplice e accattivante dei disegni, da una sceneggiatura degna di una spy story, da un susseguirsi di colpi di scena perfettamente dosati nei tempi e nei modi, dalle molteplici sfaccettature di molti personaggi (i genitori di Avril non sono esattamente un “papà e mamma”; idem per gli stessi “nuovi tiranni”, il cui rapporto tende ad un’inevitabile degenerazione; il giovane Julius che, al soldo della polizia, prima inganna e poi si innamora di Avril prendendone le parti; persino l’ ispettore di polizia Pisoni, sulla carta il peggior nemico della buona eroina, alla fine avrà un ruolo determinante per il buon esito della vicenda e per il trionfo del Bene), e non ultime tutte le considerazioni “sociali” che può suscitare, laddove la questione del poter possedere o meno uno strumento come “Il Siero Definitivo” divide inevitabilmente coscienze e destini della Natura intera.
Ma se c’è una cosa che sopra tutte rende questo film davvero imperdibile (oddio... ho detto imperdibile?!? In Italia non è mai stato distribuito....) è Darwin, il gatto di Avril (nomen omen), le cui gesta a metà tra quelle di un gatto qualunque che si elettrizza alla vista di un topo, quelle di un supereroe che si lancia, steso come un tappeto, per infilarsi nell’ultimo spazio utile per salvare l’Universo, e quelle di un Cupido vagamente saccente che se la ride sotto i baffi degli screzi infantili tra Julius e Avril, avrebbero potuto conquistare benissimo anche il pubblico di grandi e piccini della nostra piccola Italia. Da una parte meglio così: ci siamo risparmiati il dover sentire la voce di Frizzi... Ottimi invece i contributi vocali francesi, da Marion Cotillard a Bouli Lanners, Olivier Gourmet e Jean Rochefort, e per il sottoscritto una piccola sorpresa personale, avendo io da tempo perduto le tracce ed ora finalmente ritrovata (anche se solo, ahimè, via audio) la bellissima Anne Coesens.
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