La malvagità che credevo stesse aleggiando, trascendente ed indefinibile, nella mia camera da letto durante una recente,
fondamentale notte “di svolta” da me vissuta, ho avuto poi modo di capire che
in realtà mi stava giacendo accanto: è la stessa malvagità che ha tentato di
impedirmi (per ora riuscendoci) di accludere questo breve montaggio a
descrizione e corollario di un capitolo del racconto “Il Quadro”, abortito con
dolore in questo stesso blog al quale era servito da detonatore. Al riparo da ogni cattiveria, corporea o
incorporea che sia, ora liberato, a maggior ragione liberamente pubblico.
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