Chiedimelo
con gli occhi,
le mani
col taglio
del passo che scarta, improvviso,
verso
destra.
Chiedi
muovendo il bicchiere,
la piccola
cianfrusaglia,
spostando
il tappo – incosciente
–
di bottiglia
che ci separa.
Chiedimelo
col buio,
ma domani.
Chiedimelo
col suono che arrivi
non tuo
per ridestarmi.
Chiedimelo
disarmata, disadorna, nuda.
Hai tanti di
quei capelli...
Quella
domanda
sciocca e
difficile,
- un gesto –
fammela
scostandoti
i capelli.
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