giovedì 23 ottobre 2014

La Chiave


Mi piace che t’inventi
   da dove entrare:


io, senza chiavi,
   son perso.
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lunedì 20 ottobre 2014

Di giugno


Capiterà di Giugno

come fu già la morte.
Così dirà la sorte

per le carezze nuove.
L’incontro che si muove.


La mano stenda il pugno.
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Fine del mondo vendesi

Fine del mondo vendesi,
saldo solo in contanti.
Aste al rialzo accettansi,
niente fughe in avanti.
Vietato bisbigliare:
ogni suggerimento
è ritenuto illecito
e causa d’annullamento.

Ufficio aperto al pubblico
solo il mercoledì.
Fine del mondo affrettasi,
oggi è già lunedì.
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mercoledì 15 ottobre 2014

Tanti auguri a me.

E così, com’è come non è, oggi spengo per la seconda volta ventisei candeline. Ringrazio tutti per gli auguri, in particolare coloro che, colpevoli o innocenti, distratti o solo assenti, non me li hanno ancora fatti (cacchio, e poi accidenti! Per la rima).

    Questa sera (con sangiovese, piadina e porchetta per ben lodare il Creato, morto e risuscitato) ho scelto di rimanere in casa a “festeggiare” non so cosa,  con i miei ricordi....

    Dei primi ventisei anni ricordo sostanzialmente tre cose. In ordine cronologico: il primo bacio (16 anni), la cessazione definitiva dell’obbligo di studiare (18 anni), la consistenza fisica e le pericolose/goduriose influenze  dell’apparato riproduttivo femminile esterno esercitate nei miei confronti (dato non pervenuto).

     Dei successivi ventisei, due: cosa significa e come si fa a cenare da soli (presa la decisione di lasciare la famiglia senza costituirne inutilmente altre), e il mio adorato micio, recentemente scomparso, l’unico che mai, di quella solitudine, sia stato più o meno coscientemente in grado di darmi anche solo una pallida, minima, convincente spiegazione.

     Dei prossimi ventisei, ovviamente, non conservo ricordo alcuno, a meno che non calarsi in qualche sci-fi movie o teoria animistica di bassa lega. Auspico però di poterne avere uno, uno solo, che a quelli che “La vita comincia a quarant’anni” ho sempre replicato: “Sì, hai ragione,  è vero: quella brutta”.

    Nell’augurarmi anch'io buon compleanno, mi e vi regalo una fantastica canzone, auscultabile al seguente link:



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mercoledì 8 ottobre 2014

L'Ebola per Noi (Karaoke)

Tra una cosa e l'altra, tra un job's act e un articolo diciotto in discussione, due rigori in croce alla JuveRoma da sbudellarsi a vicenda senza esclusione di colpi e in assenza di alcuna alluvione in atto (dicasi, modernamente: bomba d'acqua) ad allietare le nostre cancerose coscienze , il primo caso di Ebola approda nel Vecchio Continente. Un vero sospiro di sollievo. Cantiamoci su.
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E finchè non troveranno un buon motivo per cancellarlo, sta pure su quelli di IùTub.
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giovedì 2 ottobre 2014

Casa di Carne

“Casa di Carne” è un domicilio itinerante passionale ed intenso, entrati nel quale il ritmo incalzante di Francesca Bonafini,  consentendo rapidamente di sorvolare sulla sua sgangherata metrica incurante di punteggiature e congiuntivi  e al contrario ricca di locuzioni  raccapriccianti tipo : “stordita come una renna affumicata” o “decise che era ora di basta”, conduce il lettore sulle ali di Angela (creatura viaggiante  per antonomasia, la meno carnale che -non-  esista) verso una ricerca interiore quanto concreta, animale in quanto (appunto) anima, anima e carne per una volta coalizzati insieme (alla faccia di sampaoloapostolo) nella battaglia contro le infelicità e le insoddisfazioni inspiegate.
Altamente coinvolgente nella sua semplicità fluviale, la storia di Angela cattura in un sol colpo senza lasciare spazi vuoti, riempendo di partigiana empatia l’attenzione del lettore, al quale consiglio di approcciarsi più  con l’attitudine del ciottolo che con quella  del salmone per percorre al meglio (in risalita?) questo boat-book.

PS = auguro a Francesca la migliore fortuna per questo e per i successivi romanzi.
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