giovedì 2 ottobre 2014

Casa di Carne

“Casa di Carne” è un domicilio itinerante passionale ed intenso, entrati nel quale il ritmo incalzante di Francesca Bonafini,  consentendo rapidamente di sorvolare sulla sua sgangherata metrica incurante di punteggiature e congiuntivi  e al contrario ricca di locuzioni  raccapriccianti tipo : “stordita come una renna affumicata” o “decise che era ora di basta”, conduce il lettore sulle ali di Angela (creatura viaggiante  per antonomasia, la meno carnale che -non-  esista) verso una ricerca interiore quanto concreta, animale in quanto (appunto) anima, anima e carne per una volta coalizzati insieme (alla faccia di sampaoloapostolo) nella battaglia contro le infelicità e le insoddisfazioni inspiegate.
Altamente coinvolgente nella sua semplicità fluviale, la storia di Angela cattura in un sol colpo senza lasciare spazi vuoti, riempendo di partigiana empatia l’attenzione del lettore, al quale consiglio di approcciarsi più  con l’attitudine del ciottolo che con quella  del salmone per percorre al meglio (in risalita?) questo boat-book.

PS = auguro a Francesca la migliore fortuna per questo e per i successivi romanzi.
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