sabato 7 maggio 2016

ElephanTango #03




Lei dice: “Portami…”. E tanto basta: “portami”.  Siamo abbracciati, eppure non basta, non  serve,  se a quella sua preghiera io non so rispondere. “Portami…” è un sussurro, è un segreto nascosto, un desiderio esigente, una necessità: “portami”.   



Dunque son io quello che va: contatto, la mano, l’introduzione, otto battute, la schiena dritta, e “portami”. Ma qual è la direzione, l’intento dei passi? Dove sto andando, io, di così grande, lontano, quale  promessa è mai  così importante tanto che lei possa implorare, e fieramente: “portami”, restandomi stretta?
-

Nessun commento:

Posta un commento